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L'influenza dei Social Media sull'Adolescenza: Disturbi Alimentari e Fame di Riconoscimento



Nell'era digitale, dove i confini tra il mondo reale e quello virtuale si fondono sempre di più, emergono tematiche cruciali che riguardano soprattutto le nuove generazioni. In particolare, l'impatto dei social media sull'adolescenza è diventato un argomento di discussione sempre più rilevante.

L'intervento di Laura Dalla Ragione al convegno di Rimini "Supereroi fragili" ha gettato nuova luce su questa delicata questione, evidenziando come la nostra società debba affrontare e comprendere profondamente il legame tra l'uso dei social media e i disturbi alimentari nell'adolescenza.


I social media influenzano la percezione del corpo e la relazione con il cibo tra i giovani di oggi, trasformandosi da semplici strumenti di comunicazione a veri e propri catalizzatori di ansie e insicurezze, soprattutto durante la delicata fase dell'adolescenza.


Ogni giorno, milioni di immagini riguardanti l'alimentazione vengono condivise sui social media: dal semplice caffè del mattino, al minestrone congelato, fino ai piatti stellati. Per alcune persone, questa pratica può essere un gioco innocuo o un modo per vivere la convivialità; per altri, come i food blogger, può rappresentare addirittura un lavoro. Tuttavia, per molte persone con disturbi alimentari, tutto ciò può facilmente trasformarsi in un'ossessione.


Il corpo diventa il protagonista principale di questo scenario virtuale, sempre in mostra, idolatrato, criticato, giudicato e misurato. Nei social media, il corpo diventa il fulcro di un mondo che, paradossalmente, è privo di corporeità. La fame di essere riconosciuti è una pulsione innata, e i social media non fanno altro che alimentarla.


Sulle piattaforme social, ognuno può trovare il suo spazio per condividere le proprie esperienze e capacità. Tuttavia, se tutti possono farlo, allora sembra quasi che tutti debbano farlo: la fragilità tipica dell'adolescenza diventa preda di un bisogno costante di essere ammirati, a qualunque costo.


Il mondo degli adulti non può più ignorare che, per milioni di ragazzi e ragazze nel mondo, il virtuale è parte integrante del processo di costruzione della loro realtà. È il simbolico con cui governare la realtà stessa. La coscienza non è più confinata a carta e penna; dobbiamo confrontarci con questi cambiamenti e comprenderli se vogliamo assolvere al compito più importante che una società abbia: educare i ragazzi e le ragazze adolescenti a diventare se stessi, rendendoli padroni del proprio linguaggio e della propria identità, anziché farli sentire mendicanti di approvazione.

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Lettura consigliata: Laura Dalla Ragione, Raffaella Vanzetta, Social Fame. Adolescenza, social media e disturbi alimentari, Il Pensiero Scientifico Editore

Foto: Pexels, Cottonbro studio


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